Quand'ero bambina mi piaceva andare a casa di una vicina che faceva la "maglierista", una professione che ai tempi era molto in voga. Nel tinello di casa sua aveva piazzato due enormi macchine per lavorare a maglia, che a me facevano più o meno l'effetto di due trattori e che adoravo vedere in movimento.
La signora Ludovica mi regalava i piccoli avanzi dei suoi lavori, che io adoperavo per imparare a lavorare ai ferri e intanto guardavo incantata quello che creava con le sue macchine, che all'epoca mi parevano così miracolose.
Adesso è anziana, ovviamente ha smesso di lavorare da un po', ma non ha mai abbandonato la passione per la lana e continua a conservare per me qualcuno dei suoi gomitoli, così io, quando vado a trovarla, torno a sentirmi un po' bambina e lei continua a considerarmi la sua "apprendista" di allora. L'ultimo suo regalo è stata questa lana beige, che, per tipologia e quantità, mi è proprio sembrata adatta a realizzare una borsa. Niente di particolare, tutta maglia rasata, ma poi, con qualche fiorellino all'uncinetto e una bella fodera dal colore solare, ha acquisito un aspetto più sfizioso.
Naturalmente per la realizzazione dell'interno mi sono fatta dare una mano da mia mamma, che questa volta si è anche ricordata di confezionare una tasca prima di attaccare la fodera, giusto per salvaguardare il cellulare.
Ho recuperato una tracolla mai usata di una vecchia borsa, della serie non si butta proprio mai niente e devo dire che sono rimasta soddisfatta del risultato finale.