Lo so, ne ha già parlato chiunque, le polemiche imperversano, sicuramente non sono originale, ma proprio non riesco a tacere, sono veramente troppo imbufalita!
Io non posso accettare che mi si dica che sono antica, che si cerchi di farmi sentire un'emerita sfigata se desidero avere la certezza di un lavoro e di uno stipendio, perchè adesso abbiamo scoperto che è MONOTONO!!!!! E' vero, fare le stesse cose ogni giorno, recarsi nello stesso posto, ripetere gli stessi gesti, per uno stipendio di quelli che prendiamo noi comuni mortali, può veramente essere una noia, ma guarda un po', abbiamo le bollette da pagare, la spesa da fare, i figli che studiano e tutta una serie di altre esigenze quotidiane che tutti questi sputasentenze che pretendono di governarci neanche sanno dove stanno di casa.
Ci dicono che dovremmo essere più disposti alla flessibilità...io mi sto apprestando a concludere il terzo anno consecutivo di contratto di solidarietà, il che significa che da tre anni lavoro un giorno in meno a settimana, con ovvia riduzione di stipendio, maturazione ferie e T.F.R. e mio marito è un precario della scuola da 12 anni, ho perso il conto delle sedi che ha cambiato, ma so con esattezza che, ogni volta che avrebbe dovuto essere immesso in ruolo, c'è stato un taglio degli organici nella nostra provincia che ha reso impossibile la cosa. Avremmo dovuto forse essere più flessibili di così?
Vorrei che fosse chiaro che alla maggior parte degli italiani più che il posto fisso interesserebbe il posto e basta, perchè non è che pretendiamo necessariamente di stare seduti sulla stessa sedia per tutta la vita (ambizione molto cara ai politici, che mi sembra che al loro posto fisso siano molto affezionati), ma vorremmo avere la possibilità ad esempio di accedere al credito, cosa per la quale, meraviglia delle meraviglie, è richiesta una busta paga senza scadenza.
Siamo disposti a cambiare sede, a rinunciare alle abitudini quotidiane, ma non ci è proprio possibile rinunciare alla continuità retributiva, perchè non credo davvero che, nei periodi che amano definire di flessibilità e che io invece chiamo di dicoccupazione, nessuno di loro ci inviti a pranzo o ci paghi la spesa al supermercato perchè forse nessuno di loro lo sa, ma abbiamo questo maledetto vizio di mangiare tutti i giorni!
Io li inviterei tanto, ma proprio tutti quanti, qualsiasi ruolo istituzionale ricoprano e di qualunque corrente siano, a collegare il cervello prima di aprire le bocche, perchè loro sono pagati con i soldi dei nostri lavori squallidi e monotoni e io non credo assolutamente che noi italiani ci meritiamo di essere così presi in giro e soprattutto trattati come se fossimo dei perfetti cretini, siamo semplicemente stati troppo pazienti.
Chiedo scusa per la digressione, ma stasera non avevo voglia di parlare di crocette, uncinetto e quant'altro e questo mio piccolo spazio virtuale mi è stato di aiuto a sfogare un po' di rabbia, perchè, oltre agli hobbies, ogni tanto ci sta anche quella.